venerdì 28 settembre 2012

L’Italia e la lotta alla povertà nel mondo nel Rapporto di Actionaid

Un estratto della mia intervista per la Radio Vaticana a Marco de Ponte di Action Aid. La povertà in Italia e il ruolo del nostro Paese nella lotta alla povertà nel mondo.


R. - L’Italia ha vissuto pericolosamente il suo ruolo di donatore verso i Paesi poveri, perché si capisce che la cooperazione in Italia non è più una priorità per la politica e scopriamo che, in realtà, se ci sono poche risorse è perché il parlamento e la politica non se ne occupano: la cooperazione è stata al 202.mo posto tra gli argomenti trattati dal nostro parlamento. Davanti ci sono questioni come lotterie e giochi, piuttosto che questioni sulle quali ovviamente l’interesse è alto ma sulle quali ci sarebbe da dibattere, come questioni militari o questioni internazionali per rimanere soltanto a quelle con un risvolto di politica internazionale. Oggi, presentando il Rapporto, facciamo in qualche modo un richiamo alla politica uscente, affermando che il nuovo parlamento non può fare come questo parlamento.

D. - Quando si parla di povertà, si pensa sempre a Paesi in via di sviluppo, Paesi del terzo mondo e in particolar modo all’Africa. In un periodo di crisi economica, è lecito aspettarsi però che la povertà si faccia sentire anche in altri Paesi, per esempio in Italia. Chi sono oggi i poveri in Italia?

R. - Questa è una questione assolutamente interessante, che Actionaid sta cercando di affrontare anche al suo interno, perché è vero che povertà vecchie e anche nuove ci sono nei Paesi ricchi, ci sono nei Paesi poveri e ci sono anche nei Paesi emergenti. La stragrande maggioranza delle persone che soffre di fame è concentrata in sette Paesi e tra questi la Cina e l’India, che sono di solito identificate come esempi di un’economia che invece comincia a funzionare. Si parla di circa tre milioni di persone povere in Italia, ma...

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