venerdì 6 aprile 2012

Giornalisti nella trincea Italia


Martedì 3 aprile, a Locri (Reggio Calabria), è stata fatta saltare in aria alle due di notte l'auto di Lello Filippone, giornalista di "Calabria Ora" impegnato in inchieste contro la 'ndrangheta. Se ne è parlato molto poco, troppo. "Tornano gli anni di piombo", dice Carlo Macrì su il corriere.it. La cosa più triste è il silenzio che accompagna questi eventi. E tornano alla mente tanti altri casi, come quello di Giancarlo Siani, assassinato dalla camorra nel 1985, e di molti altri. Credo che l'unico modo per rendere onore a certe persone, sia quello di puntare i riflettori sui fatti e sulle storie che questi cercano di raccontare, evidenziando così una situazione, quella della lotta alla criminalità organizzata, che sembra storia d'altri tempi e che invece continua ogni giorno ancora oggi in molte parti d'Italia. E lascia molta amarezza pernsare che nel nostro Paese ci sia una situazione troppo simile a quella di paesi considerati arretrati, del terzo mondo, incivili. Giornalisti in Italia che muoiono o rischiano la vita al pari di Ilaria Alpi, oppure di quei giornalisti uccisi in Siria. E' mai possibile questo?

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