La migliore rassegna stampa che si possa fare al mattino
consiste nell’aprire facebook e leggere quanto i tuoi amici e le pagine dei
quotidiani ti raccontano, e mi torna in mente un episodio. Qualche tempo fa mi
trovavo presso la sede dell’Ordine dei Giornalisti di Roma insieme ad un’altra
persona e, tra una chiacchiera e l’altra, siamo finiti a parlare di massimi
sistemi, in particolar modo dell’informazione. Oggi, mi diceva questa persona,
la figura del giornalista è cambiata, perché è completamente cambiato il mondo
rispetto a trent’anni fa, quando il giornalista era una figura ben diversa da quella
odierna. Oggi il mondo dell’informazione, grazie ad internet, è diventato davvero
accessibile a tutti, non solo per la fruibilità delle notizie, ma anche per la
creazione delle stesse. Si era iniziato con i blog per arrivare ai social
network che, a differenza di un blog, ti danno per certo i possibili accessi
alla tua notizia, oltre a garantirti la tempestività che la rende quasi un’esclusiva.
Esempio: immaginate un problema tipo treno in ritardo causa guasto alla
stazione termini con disagi per centinaia di lavoratori; non ci sarebbe
giornalista che tenga, perché la notizia è molto semplice e chissà quanti dei
tuoi amici di rete in quel momento si trovano proprio a Termini e postano il
fatto così che tutti lo conoscano in tempo reale. Il giornalismo, insomma, è
finito! O, pensavo io, è solamente cambiato? Io sono per la seconda ipotesi,
pensando che semplicemente sia cambiato, così come cambia ogni cosa. Cioè, almeno
per quel che riguarda le news stile agenzia di stampa, forse davvero il
giornalismo va ripensato. Altro discorso va fatto per il giornalismo d’inchiesta
e/o di approfondimento, che necessita di professionisti e di spazio che un
social network, almeno per il momento, non può dare. Ma lascio ad ognuno la
possibilità di riflettere e di dire la propria.
Interessante a proposito l’articolo di Angelo Agostini,
responsabile del master in giornalismo dello Iulm di Milano, oltre che
direttore di “Problemi dell’Informazione”, pubblicato qualche giorno fa su
repubblica.it.
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