lunedì 19 marzo 2012

Il commissariamento della Rai e l'interesse di partito


Leggo oggi su ilgiornale.it del blitz di Fini e Casini per mettere le mani sulla Rai; blitz che porterebbe ad un commissariamento della Rai ancora troppo bossian/berlusconiana, in vista delle prossime elezioni amministrative di maggio. La questione Rai la abbiamo già trattata in un paio di post, uno dedicato alle dichiarazioni del Presidente Monti ospite di Fabio Fazio, l'altro, alle prime scaramuccie di partito dovute all'avvicinarsi dell'inizio ai lavori per rimettere in sesto l'azienda. Ed ecco che, se il problema della Rai è proprio la politica ormai padrona dell'azienda, fa sorridere pensare che sia la politica (questa politica) stessa, che ha tutto da guadagnare o da perdere, a proporre una soluzione. E poi, siamo davvero arrivati al punto in cui la soluzione sia un commissariamento? L'azienda ormai vittima degli interessi di partito, lontanissima parente da quella che per mezzo secolo è stata un fiore all'occhiello, un vanto per il nostro Paese.Come si è arrivati a questo? Dagli anni '90, gli anni in cui il privato di mescolò col pubblico nela ersona di Silvio Berlusconi? Forse, o forse le cause sono tantissime altre. Interessante la visione che offre Carlo Freccero a riguardo. L'azienda sembra ormai aver smarrito la strada, e lascia un po' scettici il pensiero che un governo tecnico, che regge grazie ai partiti, possa riuscire a ripulire e rilanciare la Rai con una riforma che taglia fuori i partiti approvata dai partiti stessi.

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